Dragon's Land

Pet Therapy

« Older   Newer »
  Share  
santrow2
view post Posted on 4/2/2011, 13:21     +1   -1




Pet Therapy

Curarsi con gli animali? E' possibile, divertente ed efficace.
Nuotare con un delfino, accarezzare un cane o abbracciare un gatto: a quanto sembra questi piccoli gesti sono chiavi insostituibili per rompere l´isolamento in cui molti portatori di handicap si rinchiudono.


"Lo sguardo di un delfino riesce a essere così speciale da farti dimenticare, per un attimo, di essere e sentirti "diverso". E allora puoi galleggiare con lui, e ti accorgi che lui fa qualcosa di più che seguirti e basta: nuota con te, accanto a te, come un delizioso compagno di viaggio".
Queste parole, queste immagini dolcemente venate da una dimensione onirica, non provengono dall´estro poetico di uno scrittore, ma dalla voce commossa di Nick, uno dei tanti giovani ragazzi disabili che hanno visto cambiare la propria vita grazie alla delfino terapia.

Pochi forse sanno esattamente di cosa si tratta, ma negli Stati Uniti, dove la pet therapy è ormai una realtà da più di mezzo secolo, e dove già da tempo un organo istituzionale - la Delta Society - lavora per favorire lo sfruttamento terapeutico degli animali, le prime sperimentazioni coi delfini risalgono al 1978.
A condurle, nei mari caldi della Florida, David Nathanson, colui che è universalmente considerato il pioniere in questo campo, colui che tra l´altro ha ispirato anche la carriera professionale della dottoressa Giuseppini, l´attuale coordinatrice della Società Italiana per le Terapie Assistite con Animali. "Durante un viaggio di studio - ci dice quest´ultima - ho avuto il privilegio di lavorare assieme al prof. Nathanson e, forse anche per il mio preesistente amore verso i delfini, sono rimasta talmente affascinata dal suo progetto, che mi è sembrato ovvio tentare di replicarlo anche in Italia.
A tal fine, non appena sono rimpatriata ho avviato un fitto lavoro "diplomatico" per prendere contatto con tutti i delfinari della penisola. Non è stato affatto facile, ma alla fine sono riuscita a ottenere la disponibilità delle sedi di Rimini e di Fasano, strutture nelle quali io stessa e i miei collaboratori abbiamo fatto le prime immersioni di prova. Un successo: gli animali ci accoglievano volentieri ed era forte la carica emotiva che riuscivano a trasmetterci. Il passo successivo è stato quasi immediato e di lì a poco, una bambina autistica ci ha fatto compagnia in vasca. Ricordo ancora i sorrisi che ci ha regalato quella fanciulla, normalmente arroccata in un silenzio ermetico, nuotando a fianco ai delfini".
A seguito dei primi risultati positivi, pubblicazioni scientifiche e meeting, assieme a un fitto passaparola spontaneo, contribuirono rapidamente a dare ampia risonanza al lavoro svolto. Le liste d´attesa furono, tuttavia, ben presto troppo lunghe per chi, per ragioni climatiche, poteva lavorare solo pochi mesi all´anno. In breve fu quindi necessario fare delle scelte: prima si limitò l´accesso ai soli pazienti autistici, ossia coloro che più beneficiavano della terapia; poi, nell´intento di lavorare con animali addestrabili e capaci di prestarsi a un contatto fisico diretto col paziente, furono chiamati in causa anche i cani di Terranova.
Per esempio, al Centro Riabilitativo di Ragusa, così come in molti altri istituti, è il cavallo ad aiutare i medici nella cura degli handicap psicomotori.
Inoltre, molti tra i più comuni animali domestici sono al centro delle attività svolte dall´azienda ospedaliera di Padova e dalla comunità di Villa San Secondo nel vercellese.
Nel primo di questi esperimenti, intitolato "la fattoria in ospedale", cani e gatti allietano i pomeriggi dei bambini ricoverati nella divisione pediatrica, mentre nel secondo cani e gatti rappresentano lo stimolo per risvegliare la propensione all´azione in malati psichici molto gravi. La stessa dottoressa Giuseppini, sta poi proseguendo il suo lavoro con i Terranova presso l´agriturismo toscano "Podere Lecceta", un´infrastruttura dove "la possibilità di unire il lavoro in acqua, mediante piccole vasche, con esercizi più strutturati a terra mi sta dando grosse soddisfazioni".

Il provvedimento per nuovi fondi al settore firmato dal Ministro Sirchia probabilmente non è in sé sufficiente a cancellare tutte le arretratezze del nostro paese, ma di certo contribuisce a delineare un quadro di riferimento più strutturato per il futuro. Ottenuto questo, il prossimo obiettivo è la definizione di corsi di formazione adeguati. Se, infatti, grazie anche all´operato internazionale della Delta Society americana sopra citata, è già buono il livello di preparazione per il conduttore dell´animale, manca invece completamente un iter educativo per colui che cura l´interazione del pet col paziente.
Tale lacuna è molto sentita anche dalla dottoressa Giuseppini, che, nei suoi programmi imminenti, ha proprio l´istituzione di un corso ad hoc per il personale umano coinvolto nella pet therapy. "La mia convinzione - afferma - è che l´idea in gestazione diventi realtà molto presto, già a partire da novembre, magari come corollario di un corso di portata più ampia, rivolto a tutti. Perché anche chi non è uno psicoterapeuta, può trasformare agevolmente il suo pet in un sussidio per chi ne ha disperatamente bisogno".

 
Top
0 replies since 4/2/2011, 13:21   7 views
  Share